Wrinkles of the City: Focus On Guillaume Cagniard
Intervista con Guillaume Cagnaird e il suo corto sul lavoro dell'artista JR
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Wrinkles of the City è un progetto artistico iniziato nel 2008 dall’artista francese JR. Il progetto è stato realizzato in diverse città come Cartagena, Los Angels, La Habana, Berlino ed, infine, Istanbul. Una riflessione sul tempo, la città ed i suoi abitanti, i cui giganteschi ritratti fotografici vengono incollati da JR sui muri della città.
Per l’ultimo episodio del progetto, Guillaume Cagnaird ha realizzato un cortometraggio molto poetico che narra l’opera dell’artista nelle strade di Istanbul.
VM: Cos’è Wrinkles of the City se dovessi descriverlo in una frase?
GC: Wrinkles of the City cerca di mostrare come le tracce del tempo si riflettano sull’architettura delle città attraverso la storia intima di ogni personaggio.
VM: Come è iniziata la tua collaborazione con l’artista JR?
GC: Eravamo compagni di liceo. Abbiamo iniziato a fare graffiti insieme e da lì in poi abbiamo sempre collaborato.
VM: Qual è stata la cosa più difficile nel ritrarre il progetto artistico di JR?
GC: Ho cercato di rimanere il più onesto possibile ritraendo le persone che sono state scelte per questo progetto nel modo più autentico. Volevo capire veramente e condividere al meglio la storia di coloro che sono stati ritratti da JR.
VM: Perché hai deciso di girare parte del tuo corto in bianco e nero?
GC: L’ho fatto con l’intenzione di essere più realista, per avvicinarmi ai ritratti di JR. Inoltre, è stato un netto contrasto con quelle parti cinematografiche del film che rispondono piuttosto a evidente messe in scena.
VM: Istanbul: che cosa ti ha toccato di più di questa città e dei sui abitanti?
GC: Mia nonna, che è di origine armena, è nata e cresciuta a Istanbul fino all’età di 14 anni. Ho cercato di immaginare la sua infanzia attraverso ciascuno dei racconti che ho sentito. Durante l’intero progetto, eravamo alla ricerca di persone anziane che avessero storie molto diverse per esemplificare al meglio l’eterogeneità della città. Ognuno di loro sembrava apprezzare questa diversità di culture e religioni presenti a Istanbul.
Credo che questo sia uno degli aspetti più forti e belli di questa città, e spero rimarrà sempre così.
Valeria Mazzucchi
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