La Huida – The Runaway
La colorata decostruzione di un attimo della vita di una serie di personaggi bizzarri.
10 – 15 | 2011 | Black Comedy | City Life | Live-Action | Spain
Helvetica, colori pastello, una voice-over che interpella direttamente lo spettatore, personaggi strambi e musica accattivante… ad un primo impatto le influenze del “Metodo Wes Anderson” sulla regia di Victor Carrey risultano più che evidenti, ma c’è molto altro in questo breve corto spagnolo. La Huida (in italiano, “La fuga”) è essenzialmente la brillante, divertente, iper-colorata decontrazione di un attimo. Il nostro protagonista corre, ma non lo vediamo in faccia. Lungo il suo percorso incontrerà un campionario variopinto di personaggi, ognuno preso dalla propria quotidianità. La bambina (una piccola Amelie in miniatura) che immagina cosa potrà mai celarsi sotto una macchina coperta da un telo, loschi figuri intenti a qualcosa di sicuramente illegale, bizzarri avventori di un bar e pedoni distratti. Il nostro narratore si perde in digressioni su dettagli apparentemente insignificanti, ma il tutto assumerà un senso nell’epilogo finale. Un’ottima sceneggiatura, una regia fresca ed un’estrema cura dei dettagli hanno portato questo accattivante e divertente corto (scelto per aprirle l’edizione 2014 del festival di Clermont-Ferrand) a vincere molti premi nel circuito dei festival internazionali.
Flavia Ferrucci
comments powered by Disqus