L’Ondee
Una piccola elegia della pioggia che ammicca alla storia del cinema
2008 | 5 - 10 | Animation | City Life | Drama | France | 2008
Una pioggia improvvisa sorprende la città: gli ombrelli si aprono, il traffico si intensifica, si cerca riparo dove si può. Un “affresco” disegnato a matita per illustrare l’inesorabile temporale che paralizza le attività di anonimi personaggi di un luogo qualsiasi. Le sfumature del bianco e nero e il tocco leggero di David Coquard-Dassault rendono abilmente il cupo grigiore della giornata. Un cortometraggio meditativo e poetico, in cui il regista riesce a comunicare un’atmosfera di incertezza e malinconia senza bisogno di parole
Per molti versi ‘L’Ondee’ si può considerare il corrispettivo moderno e animato di ‘Regen‘, il documentario di Joris Ivens del 1929 che illustrava gli effetti della pioggia sulla vita quotidiana degli abitanti di Amsterdam. Il bianco e nero contrastato, l’assenza di dialoghi, le statiche e frammentate inquadrature di angoli e persone sotto l’incessante pioggia olandese, sono elementi che si ritrovano nel corto di Coquard-Dassault.
Entrambe i registi eleggono la pioggia ad assoluto protagonista e non semplice rumore di sottofondo, una sorta di ponte ideale che unisce due lavori agli estremi opposti della storia del cinema. Si concludono anche allo stesso modo: con il ritorno di timidi raggi di sole che accompagnano il lento rinascere della città.
Flavia Ferrucci
comments powered by Disqus