Distortion – di Grégory Papinutto
Un disturbante, strambo e terrificante slasher sulle alterazioni della mente
10 – 15 | 2018 | France | Horror | Live-Action | Madness
Distortion di Grégory Papinutto è una storia di alterazioni della mente e strenua lotta per la sopravvivenza. Il regista francese usa la chiave dello slasher per creare un racconto terrificante di paranoia, deviazioni mentali e identità. Protagonisti cinque amici d’infanzia, che una notte si intrufolano in una casa abbandonata per un party selvaggio a base di alcol e droghe. Quando la botta da rave di whisky e pillole inizia a calare, accade qualcosa di insolito: Dianne, una di loro, vede i suoi cari amici trasformarsi in qualcosa di veramente orribile.
È un corto con pochissimi dialoghi Distortion, che sfrutta nei suoi momenti di maggior suspense la buona performance della scream queen Tania Kalume.
Papinutto fa leva su tutti i topoi del genere, dalla casa abbandonata (viene in mente un recente corto sloveno, The School di Áron Horváth) alle telecamere di video-sorveglianza, dribblando il già visto (che pure è presente in abbondanza) grazie ad una dinamica costruzione della tensione. Merito anche degli effetti di Jérôme Jardin e delle musiche (tra ambient e harsh noise) dei Gansuile, progetto di Dara Smith ed Eileen Carpio dei Lakker.
“La rivelazione – recita il cartello che apre il corto – è la tappa più importante nei processi chimici. Prima di essere rivelata, l’immagine nascosta e dormiente si deforma e si distorce. Una distorsione che obbliga a fare una scelta”. Bersaglio centrato.
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