Panorama – di Gianluca Abbate
Una città si estende in uno spazio globale infinito, senza più luoghi e frontiere dove trovare riparo
2014 | 5 - 10 | Animation | Italy | Life & Society | Video Art
Panorama di Gianluca Abbate, presentato per la prima volta al Festival Internazionale del cortometraggio di Clermont-Ferrand 2014, è stato eletto miglior cortometraggio del 32° Torino Film Festival e vincitore del Corto d’argento 2016, più che un film è una spirale ipnotica. Questo lavoro ci trascina con potenza all’interno di un mondo dove non c’è più spazio per niente e nessuno. La città nella quale il regista ci trasporta è un luogo saturo che scorre sorretto soltanto da un precario equilibrio di incastri prefetti.
Panorama è il primo capitolo di una trilogia incentrata sul racconto delle città, i loro spazi e la conseguente riflessione sullo spazio vitale di ognuno. Nel mondo di Panorama, infatti, non c’è più spazio vitale per nessuno, non ci si può più rifugiare da nessuna parte e ognuno di noi è continuamente esposto alla presenza dell’altro. Non ci sono più frontiere o ripari, soltanto la nostra presenza all’interno di un’unica massa indistinta. Non esistono più esclusi in quanto la nostra presenza è determinata soltanto dal peso della massa in quanto uno. Un mondo senza proporzioni, senza più equilibrio né spazio.
Panorama è un cortometraggio che si colloca a metà tra l’animazione sperimentale e la video arte, sette minuti nei quali veniamo prepotentemente catapultati in una distopia che finiamo per capire non essere completamente assurda. Nel corso dei suoi sette minuti, Panorama ipnotizza e solo una volta finito possiamo espirare e riconsiderare lo spazio attorno a noi.
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